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Precari // Federazione del Sociale

Cercasi Schiavo: contratti di primo livello anche agli adolescenti? USB Calabria contro chi ci vuole riportare al lavoro minorile

Reggio Calabria,

La notizia che sotto pressione delle sigle datoriali, la Regione Emilia Romagna abbia avallato l’utilizzo di adolescenti a cui applicare la forma contrattuale dell’apprendistato di primo livello anche ai minorenni che frequentano i licei, per settori diversi da quelli del percorso d’istruzione, ci sembra tanto la mossa disperata di chi, essendo alla canna del gas, continua a cercare nemici immaginari ( prima il Reddito di cittadinanza, poi la pigrizia dei giovani e chi più ne ha più ne metta), pur di non ammettere che è proprio il meccanismo del lavoro stagionale a non andare e che spesso, per tanti dei suoi impiegati equivale tout court alla definizione di “sfruttamento coatto”.

In virtù della campagna “CERCASI SCHIAVO”, prossima al 3°anno, denunceremo la natura estemporanea di questo accordo che sembra riportarci indietro a oltre un secolo fa, quando il lavoro minorile non solo era tollerato, ma era uno dei pilastri dell’economia.  

In parole povere, applicando la forma contrattuale dell’apprendistato di primo livello, per settori diversi da quelli del percorso d’istruzione, i datori di lavoro troveranno manovalanza per pochi euro, retribuzione decurtata del 50% nel primo e nel secondo anno, 65% nel terzo, fino ad un massimale del 70% nel quarto anno che si applica solo se il contratto supera i 36 mesi. Le imprese godranno di un importante sgravo fiscale aggirando contratti determinati e indeterminati per i maggiori di 16 anni senza ricorrere alla formula dell’apprendistato. Stiamo parlando quindi di bassi salari, contratti part-time di 4 ore che mistificano le 10-12 ore di lavoro quotidiane, i report annuali dell’ITL, da tassi d’irregolarità che sfiorano l'80% (sul campione d’imprese ispezionate), dove le aziende non applicano nemmeno i CCNL, per altro scaduti e fermi sul lato della retribuzione da anni. La cosa che più fa inorridire è l’offesa al diritto al lavoro e alla dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, che la consigliera del PD regionale romagnolo Nadia Rossi fa quando parla di quest’accordo come di “una vittoria per i giovani”, per poi proseguire definendo il tutto come un approccio “al mondo del lavoro sicuro e tutelato”. Ovviamente le nostre azioni sindacali, a partire dalla nostra campagna “CERCASI SCHIAVO”, saranno più incisive e dirette verso chi dello sfruttamento ne fa una gioia di vita e tutt’ora continua a mistificare la realtà pur di non mettere in discussione lo status-quo e interrogarsi sul modo di produzione.

 

USB Fed del Sociale - Calabria